Parrocchia di SAN REMIGIO
La Chiesa, dedicata a S. Remigio, è sede parrocchiale dalla fine del 1500.
Quasi in contrapposizione all'austera semplicità della facciata principale, che da sulla Piazza dei Santi, San Remigio ospita al suo interno la più importante collezione di beni artistici ed archeologici presenti a Fara. Nella sagrestia sono osservabili diversi reperti archeologici provenienti dagli scavi presso la Chiesa di San Martino in Valle. Lungo la navata laterale sinistra è posta la pala dell'altare dedicata al santo patrono di Fara, Sant'Antonio di Padova, in cui è riportata una antichissima immagine dello stemma di Fara con mitra e pastorale.
La navata laterale destra ospita la pala della "Circoncisione" del pittore Antonio D'Errico (ca. 1580 - 1635) noto a tutti col nome di Tanzio da Varallo.
L'opera, olio su tela centinata 240x153 cm., è datata tra il 1612 - 1614. la datazione, attribuita dal Bologna, è convalidata dall'immagine, presente nel dipinto di San Carlo Borromeo canonizzato nel 1610. Nel 1600 Tanzio viene folgorato dalla fede durante le clamorose e ridondanti manifestazioni spirituali nella Roma giubilare di Papa Clemente XVIII.

Santa Maria delle Grazie
Al versante sud della Piazza dei Santi, in posizione frontale rispetto alla Parrocchia di san Remigio, è situata la Chiesa dedicata a Maria S.S. delle Grazie.
Inizialmente intitolata a San Rocco, protettore della peste, la chiesa risale alla seconda metà del 1500; mentre un suo successivo ampliamento risale al 1700, così come riporta l'iscrizione sul portale.
I due altari interni sono dedicati uno alla "Maria S.S. delle Grazie", l'altro a "S.Giuseppe"; mentre San Rocco è rappresentato da una statua in gesso probabilmente del seicento.
Cappella del SUFFRAGIO
La cappella, oggi non visitabile, presenta un portale, con l'iscrizione "Mater Suffragii", impreziosito da un portone ligneo risalente al XVIII secolo. Maestoso è il suo campanile, con superficie bugnata, eretto tra la fine del 1700 e l'inizio del 1800. Interessante particolare del campanile è un caratteristico orologio solare.

Chiesa della Santissima Annunziata (XIII ? XVIII Sec.)
La Chiesa castrale di S. Maria dell'Annunziata svolge il ruolo di parrocchia del borgo medioevale Rocca S. Martini, così come indicano diversi documenti del XVI sec., fino alla fine del 1500.
Nel 1706 un forte terremoto distrugge irrimediabilmente gran parte dell'edificio divenendo così necessario un radicale lavoro di ristrutturazione.
Di esso è tutt'oggi evidente l'impronta tardo - barocca, stile caratterizzante particolari quali l'altare e gli affreschi.
A circondare il visitatore curioso oltre che fedele sono, all'interno, le affascinanti figure sinuose e dallo sguardo profetico delle Sibille dei continenti: l'Egipta, l'Europea, la Phrygia (non è più visibile l'Americana). All'esterno, l'ampliamento murario della Chiesa (che dà sulla piazza Municipio) e le due monofore, contenenti le campane, sovrastano la "Porta del Sole".
La Porta, ovvero l'ingresso principale del borgo antico, è datata 1708 ed evidenzia uno stile neo - classico. Essa presenta nella parte superiore una lunetta affrescata rappresentante la Madonna Addolorata, Sant'Antonio da Padova e Sant'Emidio d'Ascoli.
Quest'ultimo protettore dai terremoti, nell'immagine artistica chiede alla Vergine la protezione dai terremoti per il paese di Fara.
Sulla destra, al di sopra della lunetta affrescata, è visibile lo stemma di Fara con la mitra e il pastorale.

Chiesa di SAN PIETRO APOSTOLO
La chiesa, situata presso la zona delle "Sorgenti del fiume Verde", risale ad un periodo anteriore al IX secolo. Notizie certe si hanno, comunque, su documenti del primo 800, epoca in cui la Chiesa "Sancti Petri in fluvio Viride", di proprietà del Monastero di Santo Stefano in Lucania (Atessa). Dell'originario legame tra la chiesetta di San Pietro ed il Monastero di San Martino in Valle rimane, a testimonianza, un prezioso bassorilievo in pietra rappresentante una Madonna coronata e posta su un trono. La Madonna sorregge, indicando con la mano destra Gesù bambino, con il capo decorato da una croce aureolata, in atto benedicente.
A San Pietro sono dedicati l'affresco posto sulla lunetta del portale e raffigurante l'episodio evangelico del "canto del gallo"; una statua lignea inserita in una nicchia dell'altare principale.

Santa Maria dell'Oliveto
Ai margini dell'alveo del fiume Verde - e a valle delle Gole di San Martino - è situata la chiesetta campestre di Santa Maria dell'Oliveto, risalente probabilmente ai primi del 1300. Nome, quello della chiesa, ispirato dall'ambiente circostante, caratterizzato da campi coltivati ad olivo alternati a sporgenze della roccia madre della Majella. La presenza della "grande madre" si fa ancora più sentire all'interno della chiesa, dove la roccia nuda, diventando parete portante di fondo del piccolo ambiente rettangolare, si lega indissolubilmente con l'opera dell'uomo.

Cappella del SUFFRAGIO
La cappella, oggi non visitabile, presenta un portale, con l'iscrizione "Mater Suffragii", impreziosito da un portone ligneo risalente al XVIII secolo. Maestoso è il suo campanile, con superficie bugnata, eretto tra la fine del 1700 e l'inizio del 1800. Interessante particolare del campanile è un caratteristico orologio solare.

Cappella della Santissima Trinità
Ai margini della attuale zona industriale di Fara, si erge la Cappella della Santissima Trinità, accanto alla quale - tra il 1839 ed il 1847 - fu costruito il convento francescano. All'interno della cappella è conservata una campanella argentea del 1700, prelevata dalla Chiesetta del Gesù.

Chiesa di SAN NICOLA