Paesaggi e Territorio

Consulta questa pagina per approfondire i paesaggi e le caratteristiche del territorio di Fara San Martino.

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Descrizione

Il territorio

Paesaggio fluviale

  

Leit motiv della vita quotidiana di Fara, fin dalle sue origini longobarde, è il fiume Verde.

Le sue acque pure ed incontaminate viaggiano al di sotto degli strati di roccia calcarea, di cui è formato il massiccio montuoso della Majella. Esse emergono solo a valle, presso l'area turistica delle Sorgenti.


 

Qui il fiume raggiunge una portata media annua di 3000 litri al secondo e le sue acque hanno una temperatura di circa 8 °C. Elemento naturale immerso nel Parco Nazionale della Majella, il fiume Verde costituisce la più importante risorsa idrica e forza energetica, non solo per Fara, ma anche per molti dei paesi che costellano la vallata del Sangro-Aventino. Patrimonio naturalistico, legato allo sviluppo delle economie locali, il paesaggio sonoro e multisensoriale del fiume Verde è anche paesaggio accessibile turisticamente attraverso itinerari di interesse naturalistico e di didattica ambientale.

Paesaggio agricolo



Il versante collinare del territorio farese ha l'aspetto inconfondibile della campagna pedemontana. Il reticolato rurale di Fara si forma su un terreno misto di argilla e ghiaia. Uno sguardo panoramico sulle ondulazioni collinari viene catturato dalle argentee chiome degli estesi uliveti.

 
Ad essi si alternano boschetti di alberi di noci e mandorle dai colori bruni e macchie di verde degli orti estivi. Salendo di quota gli ulivi finiscono ed inizia il bosco di querce e carpini. Queste specie arboree sono proprie del clima temperato ma tendenzialmente mediterraneo che privilegia le piante termofile, come indica il sottobosco fitto di pungitopi e qualche agrifoglio. La pratica agricola, a Fara, è sostanzialmente legata all'uso domestico dei prodotti della terra. Essa rappresenta, inoltre, una tradizionale forma di svago e di evasione dal lavoro quotidiano in fabbrica o in ufficio, da parte soprattutto della società maschile di Fara.

Paesaggio industriale

 

Spinta da un forte senso per l'imprenditorialità la società farese, storicamente legata alle risorse naturali del suo territorio, ha sviluppato nel tempo una serie di attività produttive e di lavorazione delle materie prime. Lungo il corso del fiume Verde e sinergicamente collegate ad esso, si sono sviluppate nel tempo: l'industria tessile, le centrali idroelettriche e i moderni pastifici. Sulla scia dell'esperienza dello sfruttamento delle acque del fiume per il lavoro di cardatura da parte dei lanifici artigianali nascono a Fara verso la metà dell'800 i primi opifici. Inizia, così, la sperimentazione della produzione di pasta alimentare che da forma artigianale, nell'arco di poco più di 100 anni, si è trasformata in una attività industriale prestigiosa in tutto il mondo. L'industria alimentare a Fara si caratterizza oggi per avanguardia tecnologica, alta produttività e qualità selezionata dei suoi prodotti. Tanto che Fara è considerata da molti la "capitale della pasta". Le isole industriali dei pastifici fanno del paesaggio industriale di Fara il primo polo occupazionale del comprensorio.

Paesaggio montano

Considerata dai popoli italici, per la sua imponenza, una montagna sacra, la Majella è da sempre collegata al culto agrario di Maja, la madre terra, da cui dipende l'abbondanza dei raccolti. Il suo alone di sacralità persiste tuttora ed una lettura in chiave moderna del mito spiega il forte senso di appartenenza e la volontà di protezione che le genti di questa parte di Abruzzo hanno per la Majella. E in questo contesto socio-culturale nasce nel 1983 a Fara la prima Riserva Naturale istituita per volontà degli abitanti locali. Oggi il massiccio della Majella con la sua vetta maggiore Monte Amaro (2793 m.), rappresenta il cuore del Parco Nazionale della Majella, istituito nel 1995. Accesso naturale del versante orientale del Parco della Majella è costituito da una spettacolare forra situata sul territorio di Fara e dai faresi denominata Gole di San Martino.
             

 Attraversando tale stretto naturale, è possibile inoltrarsi nel paesaggio montano lungo una variegata sentieristica compresa in un dislivello che parte dai 400 m. s.l.m., per arrivare a quota 2793 m. s.l.m. Allo scenario delle bianche pareti di roccia calcarea si alternano, con un allargamento all'orizzonte, macchie del verde intenso delle faggete e delle mughete. Il verde degrada, poi lungo le vallate come nella Valle di Macchia Lunga. Salendo di quota, lo sguardo si perde ma si intensifica la capacità dei sensi di cogliere odori e suoni. Qui cattedrali di roccia, dimore abituali di rapaci come l'aquila reale, il lanario, i gracchi corallini, introducono il paesaggio lunare del Monte Amaro, la vetta più alta della Majella.

Modalità di accesso:

Accesso su strada asfaltata.

Indirizzo

Contatti

  • PEC: comune.farasanmartino@halleycert.it

Pagina aggiornata il 29/03/2025